Luigi Biondo, Direttore del Museo regionale di arte moderna e contemporanea di Palermo

La domanda che ci poniamo prima di affrontare il senso di un pensiero o di un’esperienza è certamente il rapporto fra gli effetti e le cause e come questi possano coinvolgerci. E’ la prima riflessione che provoca la visione delle opere di Ignazio Cammalleri “Ziganoi” con un’ azione di rimando che è la vita stessa della memoria, dell’azione dello spirito che si sedimenta in noi grazie al suo lavoro ed alla voglia di farci coinvolgere.
Quello che potremmo chiamare il suo senso artistico è la forza del suo tratto, delle sue pennellate forti e dense, segno evidente di un impegno di studio costante ma anche di argomentazioni che propongono nuove soluzioni ai problemi dell’iconografia dell’arte contemporanea. Nuove risposte alle domande legate alla conoscenza attraverso il segno, espressioni nuove che potrebbe riferirsi ad un rinnovato significato del trasferire realtà e natura delle cose.
Il Museo regionale di arte moderna e contemporanea di Palazzo Belmonte Riso ospita questo artista, espressione vera della sicilianità rivolta verso orizzonti ampi e nuovi, con la consapevolezza di voler continuare una riflessione sul linguaggio della modernità come oggetto di studio, in sé e per sé, rivolto alla storia del pensiero dell’essere umano e sulla sua relazione con la natura.
Una strada nuova per riaprire i temi legati alla natura relazionale fra la realtà, la ricerca della concretezza e la visione del pensiero nell’espressione più pura ed alta da cogliere direttamente nella assolutezza dell’espressione artistica.

Luigi Biondo, Direttore del Museo regionale di arte moderna e contemporanea di Palermo

La domanda che ci poniamo prima di affrontare il senso di un pensiero o di un’esperienza è certamente il rapporto fra gli effetti e le cause e come questi possano coinvolgerci. E’ la prima riflessione che provoca la visione delle opere di Ignazio Cammalleri “Ziganoi” con un’ azione di rimando che è la vita stessa della memoria, dell’azione dello spirito che si sedimenta in noi grazie al suo lavoro ed alla voglia di farci coinvolgere.
Quello che potremmo chiamare il suo senso artistico è la forza del suo tratto, delle sue pennellate forti e dense, segno evidente di un impegno di studio costante ma anche di argomentazioni che propongono nuove soluzioni ai problemi dell’iconografia dell’arte contemporanea. Nuove risposte alle domande legate alla conoscenza attraverso il segno, espressioni nuove che potrebbe riferirsi ad un rinnovato significato del trasferire realtà e natura delle cose.
Il Museo regionale di arte moderna e contemporanea di Palazzo Belmonte Riso ospita questo artista, espressione vera della sicilianità rivolta verso orizzonti ampi e nuovi, con la consapevolezza di voler continuare una riflessione sul linguaggio della modernità come oggetto di studio, in sé e per sé, rivolto alla storia del pensiero dell’essere umano e sulla sua relazione con la natura.
Una strada nuova per riaprire i temi legati alla natura relazionale fra la realtà, la ricerca della concretezza e la visione del pensiero nell’espressione più pura ed alta da cogliere direttamente nella assolutezza dell’espressione artistica.